C’era una volta un castello, dove ora sorge la grande Chiesa di San Nicolò, nel punto più alto e panoramico del borgo di Vigna. In questa perfetta postazione di avvistamento, in epoca medievale è stato costruito il mastio, passato nel Cinquecento sotto il controllo dei nobili Savorgnan, sotto il cappello della Repubblica di Venezia. A fine Ottocento, dopo un periodo di abbandono, il mastio è stato convertito in torre campanaria.
Originariamente il castello era composto da una parte sopraelevata, circondata da una cerchia muraria di cui rimangono i resti, e da una parte inferiore, con la chiesa e il borgo, anch’essi difesi da mura. Il luogo infatti è indicato anche come Borc, borgo. Le mura al livello inferiore sono state abbattute e le pietre riutilizzate per l’ampliamento della chiesa di San Nicolò.
La chiesa vicino al castello è menzionata dal XIV secolo, ma è stata riedificata, assumendo l’attuale imponenza, dopo la conquista dell’autonomia dalla Pieve di Travesio, nel 1870.
La casa bruciata e le invasioni dei turchi
Durante l’ultima invasione in Friuli delle truppe mercenarie al soldo dell’impero ottomano, nel 1499, i paesi della pedemontana occidentale fino a Montereale vengono saccheggiati.