È del 1294 il primo riferimento scritto a un oratorio dedicato a San Martino a Pinzano al Tagliamento e al tempo dipendeva dalla pieve di Santo Stefano di Valeriano. Con l’ampliamento cinquecentesco, vengono realizzate tre cappelle laterali affrescate, tra il 1525 e il 1527, da Giovanni Antonio De’ Sacchis detto il Pordenone, il maggiore pittore rinascimentale friulano. Lungo la parete di destra, all’interno della cornice di una finta edicola, il pittore raffigura la Madonna della Misericordia con il Bambino. Su commissione della Confraternita di San Sebastiano, lo dipinge tra i Santi Rocco, Stefano, Nicola e Michele Arcangelo.
Al 1740 risale invece la pala d’altare con Sant’Antonio in gloria, opera di Gianantonio Guardi. A fine Settecento il campanile viene demolito e ricostruito di fronte alla chiesa, staccato dall’edificio. L’organo posto sopra l’ingresso principale è ottocentesco. Durante la Grande Guerra, l’edificio diventa un ospedale militare e magazzino e le funzioni religiose sono trasferite alla Chiesa della Santissima.
Al di sopra del portale, all’esterno, c’è un mosaico realizzato dal pinzanese Vittorino Rugo nel 1934, su bozzetto dell’artista friulano Fred Pittino (1906-1991).
Solo nel 1940, la Chiesa diventa parrocchiale e si rende indipendente da quella di Valeriano. Danneggiata dal terremoto del 1976, viene riaperta solo dieci anni dopo.
La chiesa, in Viale Vittorio Veneto, non lontano dal Municipio, è aperta al pubblico solo durante le celebrazioni religiose, ma si può chiedere di visitarla chiamando lo 0432 950304 oppure il 338193757.
Per maggiori informazioni sugli affreschi del Pordenone: https://itinerariculturalifvg.it/valeriano/