Dell’imponente Castello Savorgnan, oggi restano ruderi ricchi di fascino, che rimandano a storie e leggende lontane. I signori di Pinzano, menzionati nel XII secolo come vassalli dei duchi di Carinzia, probabilmente discendevano dai di Ragogna, la cui dimora, più antica, si trovava proprio di fronte, sull’altra sponda del Tagliamento. Nel 1344, a causa di una faida interna alla famiglia dei signori di Pinzano, è intervenuto il Patriarca di Aquileia cedendo il feudo ai Savorgnan, che vi sono restati fino alla caduta della Serenissima. Il castello, posto su un colle presso la Stretta di Pinzano, sul fiume Tagliamento, difeso da ben tre cinte murarie, era inespugnabile. Abbandonato dalla prima metà dell’Ottocento, l’edificio non ha resistito agli sconvolgimenti della Prima Guerra Mondiale e ai sismi del 1928 e 1976: rimangono infatti solo ruderi.
Campagne di scavo hanno portato alla luce reperti che attestano la presenza umana in questo luogo sin dall’epoca dei romani, grazie alla posizione strategica, da cui si poteva controllare la via pedemontana già menzionata nel V secolo e il guado sul Tagliamento.
Intorno al castello sono sorte leggende e credenze popolari su cavalieri, dame, aganis, esseri mitologici legati all’acqua, fate o sirene. Nel sottosuolo sarebbe ancora nascosto il tesoro dei signori di Pinzano e ci sarebbero gallerie segrete fino al fiume.
I resti del Castello si visitano a piedi, con una passeggiata di una decina di minuti da via XX Settembre, imboccando via Castello in salita. Tra i frequentatori abituali del luogo, c’è un gregge di simpatiche caprette che lo tengono libero dalla vegetazione, grazie a un accordo tra il Comune e l’azienda locale Capramica. E in cima al colle c’è uno degli osservatori sul paesaggio, frutto di un progetto di partecipazione con i cittadini, dove sedersi e ammirare il panorama.
Per saperne di più: https://en.pinzanoaltagliamento.info/castello-savorgnan