Per decenni, chiuso al pubblico in quanto spazio militare e poi ricoperto di vegetazione, il Sacrario sul Col Pion è stato un oggetto misterioso per gli stessi abitanti di Pinzano al Tagliamento. Solo a partire dagli anni Duemila, si è cominciato a cercare informazioni su quest’architettura scenografica, con una vista spettacolare sul fiume e sulle montagne. Grazie al volontariato locale, poi, l’edificio è stato liberato dalla vegetazione ed è entrato a far parte del paesaggio.
Qui dovevano trovare riposo i resti dei caduti tedeschi nella Battaglia del Tagliamento del 1917. Il progetto dell’architetto Robert Tischler rientrava nel disegno più ampio dell’associazione tedesca per la sepoltura dei soldati morti in guerra, la Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge. Il lavori sono iniziati nel 1939 e non si sono mai conclusi a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Oggi questo luogo è al centro di un nuovo progetto partecipato che coinvolge la popolazione. Come presso i resti del Castello Savorgnan, anche la pulizia del Sacrario è affidata alle caprette dell’azienda agricola locale Capramica.
Oltre la strada, scendendo un sentiero scosceso, si raggiunge un punto allestito per l’osservazione del paesaggio e, proseguendo verso il greto del Tagliamento, si trovano i resti della Casa della Barca.