Durante l’ultima invasione in Friuli delle truppe mercenarie al soldo dell’impero ottomano, nel 1499, i paesi della pedemontana occidentale fino a Montereale vengono saccheggiati. Ci sono danni enormi: molte case vengono bruciate e duemila persone vengono uccise o rapite dai turchi per essere vendute ai mercati degli schiavi. A Grizzo, nei pressi della chiesetta della Fradese, cioè della Confraternita, ci sono i resti di edifici dati alle fiamme: la cjasa brusada. In molti si salvano rifugiandosi tra le mura del Castello sul Colle.
Tra coloro che vengono portati via dai turchi, c’è anche Jacopo da Malnisio, detto il Mamalucco, la cui storia è narrata in un manoscritto di Jacopo di Porcia e ricostruita da Aldo Colonnello in una pubblicazione del circolo culturale Menocchio. Jacopo diventa così bravo che viene promosso cavaliere del sultano, ne conquista la fiducia e accompagna un ambasciatore a Venezia. Qui si innamora di una ragazza e ritrova la sua famiglia, lasciando le truppe ottomane per combattere con la Serenissima.