Giacomo Ceconi, nato a Pielungo nel 1833, da giovane emigra in cerca di fortuna. Diventò costruttore di ferrovie, realizzando il viadotto di Borovnica (oggi Slovenia) e il tratto ferroviario tra Klagenfurt e Maribor. Ottiene appalti in Croazia, Carinzia e Ungheria. Le sue opere più importanti sono il traforo dell’Arlberg, in Tirolo, inaugurato dall’imperatore Francesco Giuseppe, e la galleria di Wochein, nell’attuale Slovenia. Qui, in occasione del centenario, il comune di Bohinjska Bistrica ha dedicato una piazza al Ceconi.
Il titolo nobiliare gli è stato conferito dall’imperatore Francesco Giuseppe per i suoi meriti imprenditoriali. Nel 1893 anche il Re d’Italia Umberto I ne ha riconosciuto il valore nominandolo Conte di Montececon, dal colle presso Pielungo dove era nato. Rimasto sempre legato alla Val d’Arzino, Giacomo Ceconi ha fatto costruire il suo castello in stile neogotico a Pielungo e in questo luogo incredibile si trova la sua tomba. L’edificio è stato danneggiato da un incendio nel 1944, quando ospitava il comando dei partigiani della Osoppo, e successivamente anche dal terremoto del 1976. In seguito è stato restaurato. Oggi è privato, ma non appartiene più alla famiglia Ceconi dal 1947.
Il Conte Ceconi si è dedicato molto alla sua amata valle: ha finanziato il completamento della strada Regina Margherita da Casiacco a Pielungo, a fine Ottocento, e scuole e case per gli insegnanti. Ha fatto costruire anche la nuova chiesa parrocchiale, ha fondato e presieduto la Società operaia. È stato sindaco per tre mandati e consigliere della Provincia di Udine nel 1905.
Nel 2020 è stato inaugurato un bassorilievo in legno massiccio in memoria del Conte Ceconi, lungo la ex strada provinciale 1 della Val d’Arzino, al bivio per Pielungo.
Per informazioni sulla visita della tomba (l’interno del castello non è visitabile) contattare il Comune: tel. 0427 80136