L’acqua corrente viene portata a San Leonardo Valcellina nel 1837 grazie all’intuizione di un contadino del luogo, Giovanni Antonio Dell’Angelo, detto il Pellegrin. Prima c’era la “laguna”, una pozza stagnante e malsana, alimentata dalle piogge, al centro della piazza.
Il Pellegrin, studiando la pendenza del Cellina, trova un modo ingegnoso per scavare un roiello capace di superare l’ostacolo dell’alta scarpata del torrente, alta venti metri. Lo fa da solo, scavando per ventisette mesi, fino a riuscire nell’incredibile impresa. Il roiello funziona fino ai primi del Novecento, quando per San Leonardo passa lo scarico delle centrali idroelettriche prima di Malnisio, poi di Giais. Il canale raggiungerà anche la centrale del Partidor, proprio a San Leonardo.
L’ingegnosa opera del Pellegrin è ricordata in un cippo alla memoria lungo il Cellina.