Cosa vedere a Montereale Valcellina
Borgate, Chiese, Edifici e siti storici, Fontane, Musei e Natura

Il roiello del Pellegrin
L’acqua corrente viene portata a San Leonardo Valcellina nel 1837 grazie all’intuizione di un contadino del luogo, Giovanni Antonio Dell’Angelo, detto il Pellegrin. Prima c’era la “laguna”, una pozza stagnante e malsana, alimentata dalle piogge, al centro della piazza.

Museo Archeologico in Palazzo Toffol
I luoghi in cui sorge Montereale Valcellina sono abitati da almeno tremila anni: le più antiche testimonianze di insediamenti umani risalgono infatti al XIV secolo a.C., la cosiddetta Età del Bronzo. Sono di questo periodo alcune spade riemerse dalle ghiaie del Cellina, forse a carattere votivo, legate al culto per il torrente o per una divinità legata all’acqua.

La vecchia strada della Valcellina
Fino al 1906 la Valcellina, con i comuni di Andreis, Barcis, Claut, Cimolais ed Erto, che complessivamente nell’Ottocento contavano diecimila abitanti, è rimasta isolata per l’assenza di strade.

Il Parco comunale e la Torretta del Dominu
Sul retro del Municipio, si apre il Parco del Dominu, dove sono stati ritrovati i resti di una necropoli preromana a incinerazione, con una ventina di sepolture disposte su tre file parallele.

Ferrovia Pedemontana
Percorrere la linea ferroviaria pedemontana Sacile-Gemona permette di attraversare paesaggi, corsi d’acqua e ambienti molto suggestivi, aperti sulla pianura e affacciati sui primi rilievi dell’arco alpino.

La Centrale di Malnisio
La Centrale di Malnisio, straordinario esempio di architettura industriale del secolo scorso, viene completata nel 1905: all’epoca è una delle più grandi in Italia. Per

Monumenti ai Caduti
A Malnisio il Monumento ai caduti con la solenne statua rappresentante l’Italia viene inaugurato il 4 novembre 1925 nella piazza antistante la chiesa, ma poi è ultimato solo nel 1933. Per fare spazio a quest’opera viene spostata la fontana del paese.

La Chiesa di San Rocco
Fuori dal centro abitato, sulla strada che porta verso la stretta di Ravedis, si trova la Chiesa di San Rocco, circondata dal cimitero. È uno spazio, questo, da secoli dedicato al culto religioso: poco distante infatti è stata rinvenuta una piccola ara votiva del I secolo a.C., dedicata alla divinità fluviale Temavus.

Palazzi Cigolotti
Tra il Seicento e il Settecento, nel territorio di Montereale Valcellina sono state edificate alcune splendide ville. I signori Cigolotti, mercanti giunti dal Trentino per

Il Colle e i resti del Castello
Nello stesso luogo in cui c’erano antichi insediamenti, da cui è possibile dominare la pianura, viene realizzato un castrum circondato da un mura, con funzione difensiva, considerato inespugnabile.

Il Menocchio, mugnaio eretico
Il mulino preso in affitto da Domenico Scandella detto Menocchio a fine Cinquecento si trova sulla riva destra del Cellina, poco più in basso rispetto alla Chiesa di Santa Maria, oggi di San Rocco.

La casa bruciata e le invasioni dei turchi
Durante l’ultima invasione in Friuli delle truppe mercenarie al soldo dell’impero ottomano, nel 1499, i paesi della pedemontana occidentale fino a Montereale vengono saccheggiati.
Cosa vedere "vicino" a Montereale Valcellina

La Chiesa di San Martino
È del 1294 il primo riferimento scritto a un oratorio dedicato a San Martino a Pinzano al Tagliamento e al

La strada Regina Margherita
A fine Ottocento l’unica strada di una certa importanza arrivava fino a Casiacco, per il resto la viabilità era costituita

La Stretta di Pinzano
All’indiscussa bellezza del paesaggio, la Stretta di Pinzano unisce caratteri di interesse scientifico di respiro nazionale. Per questo è annoverata tra i geositi della Regione Friuli Venezia Giulia

Il Parco delle Dolomiti Friulane
Con il Centro visite, la foresteria e la voliera dei rapaci, Andreis è una delle sedi del Parco delle Dolomiti

Il Castello del Conte Ceconi
Giacomo Ceconi, nato a Pielungo nel 1833, da giovane emigra in cerca di fortuna. Diventò costruttore di ferrovie, realizzando il

La Casa delle Agane
Tra Anduins e Vito d’Asio, a 473 metri s.l.m., sulla destra del Rio Barquet si trova una grotta nota come

Antichi saperi e tradizioni
Ancora un secolo fa, nel 1921, la popolazione era quasi dieci volte quella attuale: contava infatti 3.115 persone, mentre oggi

Possibile rinascita
Sono tanti gli elementi storici, culturali e ambientali che rendono ancora ricco il territorio di Clauzetto: oggi possono essere riletti