Un tuffo nella natura selvaggia
Vito d'Asio
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I luoghi e la storia
Benvenuti a Vito d’Asio, terra di boschi e di acque cristalline, un posto perfetto per le attività all’aria aperta, dalle passeggiate tranquille, ai giri in bicicletta, agli sport come il torrentismo e le discese in canoa. L’Arzino, uno degli ultimi torrenti ancora naturali sulle Alpi, attraversa e unisce l’ampio territorio comunale, di circa 54 km², da 150 a 1468 metri s.l.m. Il paese è composto da diverse frazioni: Casiacco, Anduins, Vito d’Asio, Pielungo e San Francesco e conta circa 700 persone. Risalendo la valle di Preone, con le sue cascate spettacolari, da Vito d’Asio si giunge in Carnia.
Scopri di più
Il primo documento che attesta la presenza di centri abitati in Val d’Arzino è riferito alla Pieve d’Asio ed è datato al XII secolo, quando Vito d’Asio, Anduins e Clauzetto erano riunite in una unica comunità religiosa.
Ma nella valle dovevano esserci insediamenti molto prima. L’economia era legata alla pastorizia e alla selvicoltura. Nel Seicento Vito d’Asio si è costituito in libero Comune, con uno statuto in cinque capitoli.
Era originario di questa valle lo sfortunato Jacopo Ortis, studente suicida a Padova, che ha ispirato il celebre romanzo di Ugo Foscolo.
Dalla fine dell’Ottocento, grazie alle benefiche fonti solforose, ad Anduins ha cominciato a svilupparsi il turismo, tanto che il borgo era chiamato la Nizza del Friuli. A Pielungo, intanto, il Conte Giacomo Ceconi costruiva il suo castello da favola e contribuiva alla realizzazione della spettacolare strada “Regina Margherita”, togliendo dal suo storico isolamento la vallata.
Nel 1910, anno della morte del Conte Ceconi, nasce Carlo Leopoldo Lualdi, industriale che idealmente ha continuato l’opera del Ceconi, fondando nel 1945 l’azienda L.I.M.A., Lualdi Industrie Meccaniche Anduins, per la costruzione di strumenti chirurgici e veterinari. Nel dopoguerra, l’impresa si è allargata al settore aerospaziale e automobilistico: nel 1954 un elicottero realizzato ad Anduins ha preso il volo a Campoformido. Lo stabilimento è stato distrutto dal terremoto del 1976, che ha colpito gravemente la Val d’Arzino. L’impresa LimaCorporate oggi continua la sua attività in ambito ortopedico a San Daniele del Friuli.
È l’ambiente naturale della valle ad affascinare i visitatori, ora. Sono presenti anche produzioni agricole locali di qualità, tutte da gustare.
Sulla pagina Facebook Amici della Val d’Arzino si trovano molte curiosità legate al territorio.
Meraviglie del territorio
Poesia dal mondo
Un tuffo nella natura selvaggia
Una vegetazione selvaggia e rigogliosa
Le acque cristalline del torrente Arzino sono la spina dorsale di questo paese, fatto di diverse borgate, ciascuna con la propria storia e con alcune produzioni locali. Tutto intorno, una vegetazione selvaggia e rigogliosa aggiunge fascino alla vallata. Imperdibile la sosta a Pielungo, al fiabesco Castello Ceconi di inizio Novecento
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Come arrivare
Vito d’Asio si raggiunge in auto in circa un’ora sia da Pordenone sia da Udine, ma il tempo di percorrenza varia a seconda della frazione che si intende raggiungere, essendo il territorio comunale molto esteso e montuoso.
La stazione dei treni più vicina è quella di Casarsa della Delizia, sulla linea Venezia – Udine – Trieste. La stazione ferroviaria di Pinzano si raggiunge da Sacile con autocorsa sostitutiva (www.trenitalia.com).
In autobus, Vito d’Asio è raggiungibile da Spilimbergo con la linea 25 (www.tplfvg.it).